Carbone vegetale
Il carbone vegetale è il più attivo dei disintossicanti naturali conosciuti e quello originato dalla combustione dei gusci delle noci di cocco è il più efficace. Le sue proprietà per curare diversi problemi di salute, come ad esempio i disturbi digestivi e intestinali, sono universalmente riconosciute.
- Tutti i nomi del carbone vegetale
- Proprietà medicinali del carbone vegetale
- I cenni storici sull’utilizzo del carbone vegetale in fitoterapia
- La descrizione botanica del carbone vegetale
- Composizione del carbone vegetale
- Utilizzo e posologia del carbone vegetale
- Il parere del medico
- La ricerca sul carbone vegetale

© Getty Images
Tutti i nomi del carbone vegetale
Nome scientifico: Carbo vegetabilis
Nomi comuni: carbone attivo, carbone attivato
Nome inglese: activated charcoal
Classificazione botanica: carbone di bosco
Forme e preparazioni: polveri, capsule, granuli.
Proprietà medicinali del carbone vegetale
Uso interno
Effetto depurativo: purifica l'organismo. Effetto disintossicante: sovradosaggio da farmaci, intossicazione lieve da metalli pesanti, avvelenamento. Disturbi intestinali: regolarizza il transito, calma la diarrea, la gastroenterite e la costipazione causata dalla fermentazione intestinale. Disturbi digestivi: bruciori di stomaco, reflusso gastrico, aerofagia, flatulenze, gonfiori, eruttazioni, colon irritabile, crampi conseguenti a un consumo eccessivo di lipidi e zuccheri. Abbassa il colesterolo e i trigliceridi nel sangue. Elimina il problema dell'alito cattivo (alitosi). Riequilibra l'insufficienza renale.
Uso esterno
Nessun uso esterno noto.
Indicazioni terapeutiche usuali
Costipazione occasionale, diarrea, gastroenterite, bruciore di stomaco, alito cattivo, flatulenze, colon irritabile, intossicazione o avvelenamento.
Altre indicazioni terapeutiche dimostrate
Prevenzione delle malattie cardiovascolari grazie alle sue proprietà ipocolesterolemizzanti. Effetto positivo sui trigliceridi.
I cenni storici sull’utilizzo del carbone vegetale in fitoterapia
Il carbone vegetale, conosciuto dall'età del ferro, era già utilizzato nell'antichità: ne sono testimonianza i testi di Ippocrate e di Plinio (400 anni prima di Cristo). Alcuni storici hanno inoltre scoperto che intorno al 1550 a.C. gli egizi lo utilizzavano per purificare l’acqua. Nel XVIII è stato utilizzato per purificare e decolorare alcuni prodotti, come lo zucchero bianco. A partire dall’inizio del XX secolo i processi di filtrazione sono stati perfezionati e le applicazioni del carbone vegetale si sono moltiplicate. Oggi il carbone vegetale o carbone attivo è uno dei prodotti naturali più impiegati negli ospedali di tutto il mondo come rimedio per le intossicazioni e gli avvelenamenti (assunzione di droga, sovradosaggio da farmaci, avvelenamenti alimentari o ingestione di prodotti domestici). Si rivela inoltre utile in nefrologia, gastroenterologia, pediatria, cardiologia ed è tra i farmaci comunemente usati dai veterinari.
La descrizione botanica del carbone vegetale
Il carbone vegetale si ottiene attraverso la carbonizzazione del legno di frassino o di pioppo (Populus nigra, Populus pyramidalis) o dei gusci delle noci di cocco, che avviene a temperature elevate (600-900°C) e in totale assenza di aria. Questa prima tappa è seguita da una fase di attivazione in cui riscalda di nuovo il carbone alle stesse temperature ma con l’aggiunta di aria, vapore acqueo e gas ossidanti: è questo procedimento a conferire al prodotto la caratteristica porosità, che gli permette di assorbire una quantità di gas pari a cento volte il suo volume.
Composizione del carbone vegetale
Parti utilizzate
Legno carbonizzato.
Principi attivi
Carbone allo stato puro.
Utilizzo e posologia del carbone vegetale
Dosaggio
- Come dose di mantenimento si raccomanda un grammo al giorno, anche se si possono assumere fino a 100 grammi senza alcun rischio per la salute.
- In caso di gravi problemi di salute, come il colesterolo alto o l’insufficienza renale, è possibile che il medico prescriva una dose da 20 g.
- L'assunzione in forma di capsule, compresse o granuli è più semplice rispetto alla polvere, ed è proposta ai pazienti con problemi circolatori e debolezza (4 o 5 diluizioni centesimali o CH) o secondo la prescrizione dell’omeopata.
- Per la gastroenterite: 4-8 capsule al giorno fino alla completa scomparsa dei disturbi intestinali. Per i bambini con più di 6 anni: 1 capsula due volte al giorno. Accompagnare sempre l’assunzione del carbone vegetale con un bicchiere grande d’acqua.
Precauzioni d’uso del carbone attivo
Dato che il suo potere assorbente è molto elevato, il carbone vegetale può ridurre l’efficacia dei farmaci, compresi i tranquillanti, la pillola anticoncezionale e gli antibiotici, se essi sono assorbiti nello stesso momento. È quindi preferibile assumere dei farmaci in altri momenti della giornata o due ore prima o dopo l’assunzione del carbone vegetale. Prendere troppo carbone attivo può inoltre causare costipazione.
Controindicazioni
Il carbone vegetale è sconsigliato alle donne incinte o che allattano, nonché ai lattanti e ai bambini di età inferiore ai 6 anni, salvo indicazione del medico trattante.
Effetti indesiderati
Il carbone vegetale dà alle feci un colore nero.
Interazioni con piante medicinali o integratori
Il carbone vegetale in capsule può essere assunto in combinazione con piante o oli essenziali, come l’anice, l’aneto, il cardamomo e il finocchio. Per trattare con maggiore efficacia i problemi digestivi, è possibile associare il carbone vegetale al timo o all’angelica, nonché il lievito Saccharomyces boulardii, mentre per i problemi intestinali è possibile associarlo all’argilla verde.
Interazioni con i farmaci
Riduce notevolmente l’effetto di tutti i farmaci.
Il parere del medico
Le proprietà riconosciute del carbone vegetale
Allevia le flatulenze, l’eccesso di gas intestinale, i gonfiori, l’aerofagia, l’alito cattivo, la diarrea, la gastroenterite, e si rivela efficace anche in caso di lievi intossicazioni; può inoltre favorire la riduzione del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue.
Avvertenza
Il carbone vegetale non va assunto in concomitanza con i farmaci, ma è preferibile prendere questi ultimi due ore prima o dopo aver ingerito del carbone vegetale.
La ricerca sul carbone vegetale
Nel 1813 una dimostrazione davanti all'Académie française de médecine, diretta da Pierre-Fleurus Touéry, un farmacista di Montpellier, ha permesso di dimostrare che una dose letale di stricnina può essere neutralizzata se rivestita da carbone vegetale. Uno studio recente ha evidenziato che il carbone vegetale è in grado di assorbire alcuni virus, come il vaiolo bovino, il rotavirus e la febbre aftosa. Studi clinici su ratti che hanno assunto carbone vegetale hanno avanzato la conclusione che questo prodotto naturale rallenta l’invecchiamento: la speranza di vita dei ratti oggetto di studio è infatti aumentata del 34,4% perché il carbone vegetale ha migliorato la funzionalità della flora intestinale e dei processi di eliminazione e di assimilazione. Due medici (K. F. Kopp e H. Yatzidis) hanno confermato che in caso di insufficienza renale il carbone vegetale ha un effetto positivo nei pazienti che non tollerano la dialisi. Questo utilizzo è stato menzionato anche in uno studio clinico condotto nel 1997 dall’Università farmacologica di Hong Kong.
Fonti
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Thibault, D., Desjardins, R., Prévost, M., Niquette, P. et Lachapelle, J. (1997). Exploitation des filtres bicouches au sable et charbon actif biologique (Utilizzi dei filtri bistrato sabbia/carbone attivo biologico). Canadian Journal of Civil Engineering, 24(2), 250-262 .
Starenkyj, Danièle. Mon petit docteur (Il mio piccolo dottore), Edizioni Orion.
Versini, François. (2013), Le charbon de bois activé, (Il carbone di legna attivo), Rouge et Vert éditions. Nuova edizione.

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